lunedì 26 febbraio 2018

Quando la scienza sconfigge il razzismo


Esistono le razze umane? 
Quando abbiamo posto questo interrogativo alla nostra professoressa di scienze, lei ha colto subito l’occasione  per rispondere in maniera rigorosamente logica e razionale alla nostra domanda e ha organizzato un percorso laboratoriale che ci ha condotti a comprendere il concetto di genoma. 
Dopo aver studiato la cellula e i suoi organelli, abbiamo lavorato in laboratorio, preparando dei vetrini e visionandoli al microscopio. Questo primo step si è concluso con la realizzazione di alcuni modelli di cellule da parte di gruppi diversi di alunni.
Abbiamo quindi affrontato lo studio del DNA e della genetica e in laboratorio siamo riusciti ad estrarre il DNA dalla frutta, visionandolo al microscopio.
A questo punto, la professoressa ha ritenuto che fossimo pronti per ricevere una risposta al nostro interrogativo iniziale.
Ci ha spiegato che il termine razza non è assolutamente scientifico: l’uomo è da sempre in continuo movimento, di conseguenza non è mai stato possibile ottenere varietà genetiche distinte. 
Il genetista Luca Cavalli Sforza ha demolito i fondamenti biologici del concetto di razza, basandosi proprio sul fatto che le civiltà non sono mai state strutture chiuse e isolate.
Il nostro DNA non può mentire: esso ci svela che le nostre differenze sono quisquilie, in termini genetici. A separarci dagli altri esseri umani c’è, infatti, una percentuale davvero minima del genoma: circa lo 0,1%. Inoltre, ogni popolazione conserva al suo interno quasi il 90% della variabilità genetica della nostra specie.
Bastano questi semplici dati a dimostrare che è assolutamente inutile voler stabilire delle differenze tra le razze umane.

Guarda qui le immagini relative al nostro laboratorio:




giovedì 22 febbraio 2018

Le Autorità Militari ospiti della scuola “Pio XII”


Giovedì 15 Febbraio abbiamo accolto nella nostra scuola “Pio XII” di Donada ospiti di tutto rispetto, ossia alcuni rappresentanti delle autorità militari impegnate sul nostro territorio. 
Nell’ambito del progetto a cui abbiamo preso parte, è sembrato doveroso e importante raccogliere informazioni relative alle testimonianze, oltre che delle autorità civili, anche di quelle militari e infatti abbiamo avuto l’onore di poter intervistare il Comandante della Polizia Locale di Porto Viro, il Commissario Capo, l’Ispettore Capo e l’Assistente Capo della Polizia di Stato di Rovigo responsabili dell’Ufficio Immigrazione. 
Anche loro, con disponibilità infinita, sono riusciti a rendere comprensibili concetti complicati, riferiti a un argomento attuale e particolarmente complesso che riguarda la nostra nazione e non solo. L’incontro è stato davvero molto interessante e coinvolgente a tal punto che, avendolo esteso a tutti gli studenti della scuola, è diventato immediatamente interattivo con domande poste agli “ospiti” da parte di tutti. 
La loro presenza, il fascino delle divise indossate, i loro racconti circa esperienze drammatiche vissute personalmente e direttamente sul campo, come quelle riportate dall’Ispettore Capo tornata da poco dalla Calabria, una delle regioni italiane dove avvengono gli sbarchi degli immigrati, hanno incuriosito tutti e hanno confermato che tutto quello che i telegiornali trasmettono quotidianamente è assai distante dalla scenografia di un film, bensì è purtroppo la fotografia di una situazione tragica che ci vede protagonisti, non solo come spettatori, ma anche come fautori di un cambiamento epocale.




lunedì 19 febbraio 2018

LA 1^E RICEVUTA DAL SINDACO


Un’altra tappa del nostro viaggio ha previsto l’incontro con il Sindaco della nostra città di Porto Viro. Siamo stati ricevuti nell’aula consiliare del Municipio e anche questa occasione è stata per noi significativa ed emozionante! 
Il Sindaco, estremamente disponibile, ha risposto alle nostre domande che, a turno, le abbiamo sottoposto, fornendoci informazioni preziose riguardo la presenza degli immigrati nel nostro paese, situato nel Basso Polesine. 
Si tratta di circa 80 ragazzi che sono  sistemati in tre strutture: il Delta Park, un hotel a Porto Viro, Ca’ Pisani, una frazione del nostro territorio e Villaregia, una comunità missionaria. 
È stato detto che la cooperativa che li gestisce si chiama Porto Alegre e che essa ha il compito di occuparsi di tutti coloro che arrivano qui da noi da paesi extraeuropei, richiedendo asilo politico. L’aspetto sul quale il Sindaco si è soffermato riguarda le proporzioni preoccupanti che l’immigrazione ha raggiunto nel nostro territorio, spesso generando un atteggiamento di malcontento da parte di alcuni cittadini che, vivendo un periodo di incertezza e insicurezza, talvolta sono poco propensi all’accoglienza. 
Ciò che non va dimenticato, però, è che a coloro che vivono la propria vita nel pericolo costante non può essere negato il diritto di ottenere una possibilità di riscatto.






venerdì 16 febbraio 2018

Studio della popolazione di Porto Viro


Grazie ai dati che ci sono stati forniti dall’ufficio anagrafe del Comune di Porto Viro, abbiamo potuto studiare le caratteristiche della popolazione della nostra città.
Alla fine del 2016, gli abitanti risultavano essere  14.405, di cui 626 stranieri. La percentuale di stranieri residente nel nostro territorio è, dunque, del 4,3%, nettamente inferiore rispetto alla media nazionale dell’8,3%. È stato interessante realizzare il grafico dell’albero delle età, che ha evidenziato una base stretta, indice di una popolazione in fase di invecchiamento.
Abbiamo voluto, inoltre, indagare sulle nazionalità degli stranieri residenti nel nostro comune,  osservando che essi provengono addirittura da quattro continenti: Africa, Asia, America e, naturalmente, Europa.
I richiedenti asilo sono circa 80 (il loro numero varia continuamente) e sono ospitati in tre diversi luoghi: l’hotel Delta Park, Ca’ Pisani e Villaregia.
Porto Viro può, a ragione, essere definita una città multietnica e multiculturale, e questo è indubbiamente fonte di grande ricchezza.

Ecco  il nostro report sulla popolazione di Porto Viro:


Report popolazione Porto Viro

venerdì 9 febbraio 2018

L’impegno di Amnesty International



All’interno della nostra scuola si è svolto, nei giorni scorsi, un incontro con Amnesty International, organizzazione internazionale che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo.
L’occasione ha offerto importanti momenti di riflessione sul fatto che tutti, uomini e bambini, siamo titolari di diritti inalienabili che nessuno, neanche lo Stato, può negare o violare.
Come ha sottolineato la relatrice Martina Manfrinati, purtroppo, nel mondo, la democrazia, la libertà, l’uguaglianza, il rispetto dei diritti umani non sono garantiti a tutti.
Sono numerosi i cittadini che scappano dai loro Paesi alla ricerca di una seconda opportunità di vita, lasciandosi alle spalle guerre, persecuzioni, dittature, carestie.
L’obiettivo di Amnesty è proprio quello di proteggere queste persone aiutandole a realizzare i loro progetti di vita.






venerdì 2 febbraio 2018

Abbiamo incontrato il Prefetto



Il nostro viaggio ha previsto, qualche giorno fa, una tappa davvero interessante! 
La nostra classe è stata ricevuta dal Prefetto di Rovigo nella Sala delle Riunioni, dove questo illustre esponente dello Stato italiano incontra i capi di forze armate, comandanti e colonnelli, e non solo, per discussioni e decisioni in merito all’ordine della sicurezza pubblica. 
Dopo aver spiegato quali funzioni riveste e che compiti svolge, il  Prefetto ha risposto alla sequenza delle domande che abbiamo preparato con le nostre insegnanti, chiarendo i nostri dubbi sul tema dell’immigrazione e riservando particolare attenzione ai richiedenti asilo politico in Italia. 
Ci ha spiegato, con linguaggio semplice, adatto a noi ragazzi, che esiste differenza tra i termini profugo, clandestino e richiedente asilo e successivamente ha fornito dati numerici ed esempi relativi alla presenza sul nostro territorio di gente proveniente da paesi extracomunitari. 
Abbiamo appreso che attualmente sono presenti nella provincia di Rovigo circa 600 immigrati che, in attesa delle decisioni da parte delle commissioni preposte a cui giungono le loro domande di richiesta d’asilo, si dedicano ad attività di volontariato. 
Abbiamo anche compreso l’importanza della sinergia che deve crearsi nel lavoro tra il Prefetto e i Sindaci circa la questione dell’arrivo e dunque della sistemazione dei richiedenti asilo a cui, in onore dei Diritti Umani, non bisogna negare la possibilità di avere un futuro migliore rispetto alle vicende drammatiche della loro terra natia da cui scappano, a cui non bisogna negare una dignitosa accoglienza  e una degna assistenza nel rispetto di regole precise che ognuno di loro deve rispettare, sulla base di continui controlli effettuati da chi di dovere. 
L’incontro è durato circa un’ora ed è stato per noi un’esperienza significativa e ricca di emozione, visto che per la prima volta abbiamo incontrato un rappresentante delle istituzioni italiane.