Il nostro viaggio comincia oggi….venerdì 12 gennaio 2018!!
La nave della nostra conoscenza è salpata e sulle note di Pronti a Salpare di Eduardo Bennato
abbiamo avviato il nostro percorso che è l’anima di un mirabile progetto il cui
intento è approfondire, migliorare, adeguare, modificare, mutare, accrescere le
nostre informazioni e il nostro punto di vista sul tema dell’immigrazione.
La nostra riflessione è nata proprio dai versi di questa canzone che
racconta la disperazione di chi scappa dal proprio paese, dalla propria terra
natia per cercare una vita migliore altrove, in un’altra parte del mondo dove
esiste solo l’Ignoto che spaventa, ma che infonde, allo stesso tempo, speranza
in un cambiamento, in un’inversione di rotta, tali da essere concepiti come il riscatto
dalla guerra, dalle ingiustizie, dalla disperazione, dalle vessazioni politiche
a favore della conquista della dignità, di un lavoro, del rispetto, della
libertà.
In aula disposti in cerchio, dopo aver ascoltato la canzone e letto
attentamente il suo testo, abbiamo individuato le parole chiave presenti in
esso, meditando sul loro significato, e abbiamo condiviso le nostre opinioni;
ci siamo anche interrogati su come NOI vivremmo quel viaggio senza una rotta,
senza cibo, né acqua, al buio, su mezzi di fortuna, senza confort, senza
sicurezza, senza certezza, avvolti dal NULLA di giorni vuoti segnati però dal
desiderio di approdare vivi in un porto dove essere accolti con rispetto e
tolleranza dopo essere stati avvistati dai fari o dai radar di una
nave-salvezza.
Abbiamo anche riflettuto sul
nostro privilegio di avere una famiglia, degli amici, dei genitori che lavorano
e ci assicurano il necessario e non solo, sulla fortuna di possedere una casa,
di conoscere la nostra data di nascita, di praticare degli hobby, di conoscere
l’agiatezza, di vivere in un paese civile, di non vivere l’esperienza della
guerra, di essere al sicuro, senza la necessità di dover scappare via.
Conclusa la prima fase dei
lavori abbiamo avviato un’attività di brainstorming durante la quale abbiamo
apposto su una valigia, disegnata su un cartellone, dei post it; su alcuni abbiamo
scritto la nostra idea circa il termine migrazione; su altri abbiamo scritto le
emozioni che immaginiamo possa provare un migrante durante il suo lungo e
faticoso viaggio in cerca di fortuna.
Questa valigia piena di parole, frasi, pensieri, rimarrà una testimonianza
concreta del nostro percorso al termine del quale rivedremo le nostre risposte
per scoprire se davvero la nostra interiorità si è arricchita, se davvero
qualcosa in noi è cambiato sia nella mente, che nello spirito perché come ci
siamo detti nei nostri momenti di riflessione comune NESSUN UOMO E’ MERCE DA
VENDERE, PERCHE’ CIASCUN INDIVIDUO HA IL DIRITTO DI VIVERE UNA VITA DEGNA DI
ESSERE VISSUTA IN UN MONDO MIGLIORE!